Un futuro ancora da decifrare, il presente contraddistinto da famiglia e amici, il passato lontano ma non troppo per definirlo ancora – totalmente – remoto. Francesco Totti si gode gli ultimi scampoli di quest’estate strana, come lui stesso l’ha definita, per la prima volta fuori dalla Roma. Completamente. Lui, però, la Capitale non la lascia e la squadra giallorossa la segue ugualmente. Magari non mette bocca, perché “non sputerà mai nel piatto dove per anni ha mangiato”, ma la guarda e spera – stavolta da illustre tifoso – che facciano il possibile senza quel dieci (ormai leggenda) per riportare i colori giallorossi in alto. Pallotta e soci hanno un osservatore in più, dunque, ma questo si sapeva.
Non eravamo certi, ma qualche sospetto lo avevamo, che Francesco fosse minuziosamente al corrente delle vicende di calciomercato: a vederlo sempre in giro, tra una storia di Instagram e l’altra, senza impegni, pensavamo che avesse seguito soltanto la squadra del cuore. Invece, l’ex numero dieci giallorosso fa già le prove da dirigente (?) e parla ai microfoni di RadioRadio: “Napoli e Inter possono dare fastidio alla Juventus fino alla fine, ma poi sappiamo tutti che quando c’è da spingere il pedale, la Juve lo fa sempre al massimo. Vincerà la Juve ma con più difficoltà”.
Totti: “Inter e Napoli più pericolose, Icardi? Deve attenersi alle scelte della società”
Poi una parola su Icardi e la querelle che lo riguarda: “Ognuno è libero di fare e pensare quello che vuole. Lui è legato alla moglie a 360° anche perché è il suo procuratore, prendono le decisioni insieme. Non posso metter bocca su niente perché non conosco le dinamiche. La fascia da capitano? Sono decisioni che prende la società. E’ la realtà dei fatti. Quando fai una cosa per 10 o 20 anni di seguito al top, di sicuro non lo dimentichi, mentre quello che dice lei va messo da parte. I giocatori fanno parte di una società e devono attenersi alle decisioni”, ha concluso il Capitano per antonomasia che, siamo certi, vorrà tornare nel mondo del calcio quanto prima: il ruolo è da definire, ma la voglia e la volontà ci sono. Come dice una vecchia canzone: “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, ed è proprio questo il caso perchè per Totti il calcio non è un semplice ambito di lavoro ma una vera e propria passione, per non dire filosofia di vita. E quella non cambia, né tantomeno si spegne, dopo qualche mese di inattività.