La prima giornata di Serie A ha fatto scoprire volti nuovi e talenti inattesi. Il nuovo corso del campionato comincia anche da loro
Quattro intercetti, tre spazzate, due tiri bloccati, un gol da tre punti. Questi i numeri di Rodrigo Becao, alla prima rete da professionista. Appena arrivato dal CSKA, ha staccato sul corner di De Paul e ha regalato all’Udinese di Tudor la prima vittoria della stagione. Al di là del gioiello, ha governato la difesa e sfoderato chiusure, anticipi e una marcatura stretta su Piatek e Castillejo in grado di proteggere Musso. Si fa notare anche per un’evidente somiglianza con l’attore che interpretava Aristoteles, l’allenatore della Longobarda nel film “L’allenatore del pallone”. Chissà se anche Tudor gli avrà cantato “Brazil sta lì, l’Italia aqui e speriamo che domenica puoi segnar”.
Con 22 passaggi, due appoggi chiave e 27 recuperi, il figlio d’arte Bisoli si prende da capitano la scena a Cagliari. Se il Brescia vince è merito anche suo, oltre che del gol vittoria di Donnarumma. Il VAR gli cancella per questione di centimetri un gol e un assist. Il lavoro in fase di interdizione e di impostazione si rivela di grande qualità, un fattore decisivo nella corsia di destra.
La Spal ha trovato un nuovo idolo, Igor Julio dos Santos de Paulo, che si è presentato in Italia con uno slalom speciale che nemmeno ai tempi di Tomba. Al 25′ del primo tempo, va in doppio passo, si beve mezza difesa poi serve Petagna. Il pubblico lo acclama, “Igor! Igor!”. Classe 1998, x difensore centrale, con un passato all’Austria Vienna e al Salisburgo, ha trovato una dimensione sulla fascia. Riesce anche a chiudere in angolo su Hateboer, il migliore dell’Atalanta. Non evita la sconfitta dei suoi, ma il suo debutto rimane memorabile.
Nonostante un 4-0 un po’ severo, il Lecce può tornare da San Siro almeno con una piccola soddisfazione. Falco ha inventato e creato superiorità numerica come in Serie B. E’ partito un paio di volte in serpentina, si è rivelato sempre pericoloso palla al piede, aiutando anche il terzino di riferimento finché gli reggono le gambe. Non a caso l’Inter nel primo tempo affonda soprattutto dall’altro lato, con Asamoah.
Alla prima da titolare, Sottil dimostra che le buone impressioni lasciate nel precampionato della Fiorentina non erano solo un’illusione. Chiude la partita contro il Napoli con un rigore procurato, l’assist a Boateng, il gol del raddoppio, due occasioni da rete. Con Chiesa spostato più avanti, sono Sottil e Castrovilli gli uomini chiave soprattutto nell’arrembante primo tempo in cui la squadra di Montella costruisce vantaggio competitivo negli spazi di mezzo alle spalle del centrocampo. Con le sue qualità fisiche nella gestione del pallone, spicca come uno dei migliori in campo.
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