La notizia più bella della prima giornata di Serie A è stato il ritorno in panchina di Sinisa Mihajlovic. A sorpresa, il tecnico serbo, che sta lottando da circa 40 giorni contro la leucemia, ha raggiunto il Bologna a Verona per guidare la squadra da bordo campo. Il professor Michele Cavo, direttore dell’Ematologia dell’ospedale Sant’Orsola, ha raccontato com’è nata questa bellissima iniziativa.
“C’era totale allineamento e condivisione“, ha esordito. “Giovedì mi aveva manifestato un suo fortissimo desiderio di essere in campo. Io gli ho risposto che in quel momento non ero in grado di dargli il mio sì, ancora mi sarei riservato giorno per giorno, sulla base della valutazione della capacità di ripresa della funzionalità del midollo osseo”.
Miha non ha battuto ciglio: “Sinisa allora mi ha detto: ‘Professore, non farei mai nulla contro la sua volontà. E così facendo ha marcato una linea di confine. Venerdì ci sono stati ulteriori segnali di miglioramento della funzionalità. Mi ha spiegato che sarebbe andato da solo, con contatti limitati a pochissimi minuti. Allora gli ho detto di organizzare, ma che mi sarei riservato di dargli l’ok finale tra sabato e domenica“.
Dalle foto si è visto un Sinisa molto attento alle indicazioni. Ha indossato la mascherina in auto proprio come il dottore gli aveva detto: “Dalle immagini che ho visto, è stato ligio alle raccomandazioni che gli avevo dato: ha indossato la mascherina quando era in macchina con l’autista. Il consiglio che gli avevo dato era di presentarsi in campo a viso scoperto senza nessuna precauzione, visto che lì i rischi sarebbero stati inferiori“.
Il dottor Cavo ha poi parlato di cosa succederà per le prossime settimane: “Posso ritenere che quello che è avvenuto ieri non sia un episodio isolato e mi riferisco alla possibilità di essere in campo. Per contro ci saranno altri momenti, quando seguirà altri cicli di terapie, in cui questo, invece, non sarà possibile“.