Il Crystal Palace è da anni una delle realtà più interessanti della Premier League. Un pubblico fantastico, uno stadio da pelle d’oca (tanto per cambiare) e qualche calciatore di buon livello. Nelle ultime stagioni, con gli Eagles, si è fatto strada Wilfred Zaha, che però fu già protagonista nel 2012-2013 per la promozione nella massima categoria con otto reti e dodici assist.
Fu il primo trampolino di lancio, tanto che già nel gennaio dello stesso anno lo prese il Manchester United per circa 12 milioni, ma rimase in prestito a Londra. Dopodiché, il trasferimento ai Red Devils, che avevano appena avviato la rivoluzione post Sir Alex Ferguson con l’arrivo in panchina di David Moyes. L’ivoriano allo United durò soltanto sei mesi: diversi motivi dietro quel fallimento, fra cui anche una presunta fastidiosa frequentazione con la figlia del suo allenatore…
Dopo l’avventura in Galles, il Crystal Palace decise di riacquistarlo dal Manchester United per poco meno di 10 milioni. Ora si parla di un’offerta del Paris Saint–Germain per lui di circa 110 milioni… Sì, perché in questi ultimi tre anni, Zaha, nato in Costa d’Avorio il 10 novembre del 1992, è diventato uno dei talenti più cristallini di tutto il campionato inglese. L’anno scorso la consacrazione, tanto che sembrava scontato il passaggio in una big quest’estate. A lui si sono interessati l’Everton, l’Arsenal, il Bayern Monaco e anche il Napoli, ma nulla di concreto. Adesso la voce sul PSG, che lo avrebbe individuato come sostituto di Neymar, sempre più vicino all’addio (non è stato convocato per la gara di questa sera contro il Tolosa).
In questi anni è cresciuto in maniera esponenziale sotto ogni punto di vista. In gioventù si fece notare per le abilità nel dribbling e per l’incredibile velocità di gambe. Ora è molto più che un semplice esterno offensivo. Col Crystal Palace è migliorato sul piano delle realizzazioni: questo lo ha reso più attaccante che ala. Infatti spesso è stato schierato anche da prima punta. Calciatore universale quindi, dotatissimo dal punto di vista tecnico. Destro preciso e potente. L’ottima struttura fisica messa su in questi anni lo ha aiutato ad ambientarsi ancora meglio in Premier League, superando così le difficoltà che ha incontrato al Manchester United. Adesso è una realtà e forse nei pressi dell’Old Trafford qualche rimpianto c’è.
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