Una scelta impropria, per non dire inopportuna. Torino-Wolverhampton, andata dell’ultimo turno preliminare di Europa League, sarà arbitrata dal portoghese Artur Soares Dias. Non è in discussione la sua esperienza, ha alle spalle quasi 500 partite di cui una trentina in Champions League. Il problema riguarda la sua nazionalità. Il Wolves, infatti, è una vera e propria colonia portoghese. Una squadra che Jorge Mendes, il potente procuratore di Cristiano Ronaldo e Jose Mourinho, ha contribuito a salvare dal fallimento.
Lo stretto rapporto tra i Wolves e Jorge Mendes
Nel 2016 Mendes, il proprietario della Gestifute mette in contatto i Wolves con l’imprenditore cinese Guo Guanchang, patron del fondo Fosun che controlla il 20% della Gestifute stessa attraverso un’altra azienda, la Foyo. I due gruppi, Foyo e Gestifute, hanno avviato una joint venture nel 2016. Mendes così allarga la sua sfera d’influenza entrando nel mercato cinese, Fosun sfrutta i suoi contatti per avvicinarsi al calcio europeo e puntare ai lauti guadagni della Champions League.
L’accordo si chiude per 45 milioni, il Wolverhampton diventa una delle squadre nell’orbita di Mendes. Non a caso si riempie di giocatori portoghesi: Neves, il fantasista dal gol facile Diogo Jota, Roderick Miranda, difensore centrale del Rio Ave, Jimenez, altro giocatore della scuderia Mendes riscattato in estate dal Benfica per 38 milioni di euro.
Arriva dal Portogallo anche l’allenatore Nuno Espirito Santo, l’ex portiere che ha contribuito a lanciare la carriera di Mendes come procuratore. Il tecnico ha rivoluzionato la storia della squadra e l’ha portata in Europa. Quando ha fatto il suo esordio in Premier League dopo la promozione dalla Championship, schierava cinque portoghesi su undici nella formazione titolare.
Gestifute e i cinesi dietro la proprietà del Wolverhampton
Come dimostra un dettagliatissimo articolo di Tom Bergin e Cassell Bryan-Low, tra la decisione di Fosun di acquisire il club nel 2016 e il febbraio 2018, il Wolverhampton ha investito 65 milioni di sterline per comprare giocatori. In diverse operazioni Mendes compare come agente o intermediario. Nel 2018 il proprietario del Leeds, Andrea Radrizzani, sottolineava che in questo modo il club avesse un vantaggio illegittimo perché i contatti di Mendes permettevano al club di accedere a giocatori irraggiungibili per i rivali.
La Gestifute e il fondo Fosun si sono uniti per continuare a sfruttare i diritti economici dei calciatori, per continuare cioè quei tipi di operazioni che la Uefa ha vietato dopo la messa al bando delle “Third Party Ownerships” dal primo maggio 2015.
Si tratta di società che finanziano l’acquisto di calciatori, prestano capitale in cambio di una percentuale sui trasferimenti futuri. Così, secondo un articolo del Guardian, Mendes avrebbe determinato il 68% dei trasferimenti di Porto, Benfica e Sporting Lisbona tra il 2001 e il 2010. Ha mantenuto rapporti con il Deportivo La Coruña, con il Valencia attraverso l’amicizia con il proprietario singaporiano Peter Lim, con il Monaco guidato da un altro portoghese, Leonardo Jardim. Non solo. Ha stipulato nel 2016 un memorandum di cooperazione con la Dinamo Mosca, curato i trasferimenti di Falcao all’Atletico Madrid prima e al Monaco poi. Da intermediario, ha facilitato il passaggio di Nicolas Pepé all’Arsenal, società che si era sempre opposta alle influenze di Mendes durante la gestione Wenger.
E allora il dubbio resta: perché scegliere un arbitro portoghese per una partita che vede in campo una squadra a forte controllo portoghese? A pensar male, dicono, si fa peccato. Ma qualche volta ci si indovina pure.