Al Molineux Stadium va in scena il Monday Night della Premier League. Di fronte Wolverhampton e Manchester United, gli uomini di Solskjaer sono alla ricerca di un’altra vittoria dopo il poker rifilato al Chelsea. L’obiettivo è tenere il passo di Arsenal e Liverpool. Gara non facile, questa, per lo United: guardando i precedenti, infatti, Solskjaer ha sempre perso contro i Wolves nella sua carriera da allenatore. I due incontri della scorsa stagione e un match quando sedeva sulla panchina del Cardiff nel 2014, il tecnico dei Red Devils è uscito dal campo a mani vuote in ciascun confronto.
Per questo contro il suo spauracchio schiera Daniel James al posto di Pereira, solo ed unico cambio rispetto agli undici che hanno ben figurato contro il Chelsea di Lampard. Lo United vuole invertire la rotta positiva del Wolverhampton contro le big: i padroni di casa, infatti, non hanno messo in difficoltà solo Solskjaer. Nella scorsa stagione i Wolves hanno battuto il Liverpool – campione d’Europa – eliminato in FA Cup, il Tottenham a Wembley e i Blues guidati dall’allora tecnico Maurizio Sarri. Inoltre sono riusciti a strappare un pari fondamentale contro Manchester City e Arsenal.
Guardando al campo, la gara odierna offre parecchi spunti per appassionati e intenditori: il Manchester United parte subito forte riuscendo a far girare il pallone in maniera efficace e pericolosa, Martial il più ispirato che prima va vicino al gol al 18′ del primo tempo, quando si allunga bene sul traversone di Rashford mancando l’impatto di poco, e poi realizza la rete del vantaggio nove minuti più tardi insaccando di potenza un’ottima palla filtrante ricevuta col contagiri. Dal canto suo, il Wolverhampton gioca una prima frazione attendista: fatta di lampi e qualche contropiede, il baricentro dei padroni di casa è parso piuttosto alto con Jimenez vera e propria scheggia impazzita che regala qualche folata offensiva. Il primo tempo, tuttavia, si è chiuso con lo United meritatamente in vantaggio nel segno di Martial che va vicino al raddoppio durante il minuto di extratime. Nulla di fatto. Gli uomini di Solskjaer vanno negli spogliatoi con un vantaggio di misura.
Il secondo tempo comincia con un cambio: il Wolverhampton schiera Traorè al posto di Doherty. I padroni di casa vanno subito vicini al gol con un ottimo spunto di Jimenez, in agguato sul primo palo, pronto a sfruttare l’ottima palla messa in mezzo da Castro. Chi si divora un’occasione, invece, è Lingard che al 50′ – tutto solo e in ottima posizione – manca la girata di destro al volo. Nonostante fosse libero di concludere a rete. Quattro minuti più tardi l’onnipresente Jimenez colpisce un legno, il Wolverhampton va vicino al pari sugli sviluppi di una punizione. Il pareggio, però, arriva sessanta secondi dopo grazie a un tiro da fuori di Neves. La pariglia è servita, dunque: uno a uno. Pogba avrebbe l’occasione per riportare in vantaggio lo United, ma al 67′ fallisce un rigore dopo esser stato atterrato in area da Coedy. Rui Patricio intercetta la sfera e si resta in parità: ancora un errore dal dischetto del francese, dopo i tre della scorsa stagione. Nel finale di gara lo United attacca a pieno organico ma non basta, a trionfare è l’equilibrio: nulla ha potuto nemmeno l’ingresso di Mata, subentrato a Lingard. Ultimi dieci minuti di fuoco – più quattro di recupero – che servono soltanto a dimostrare quanto il Wolverhampton si confermi sempre più bestia nera di Solskjaer. Stavolta, almeno, è riuscito a strappare un pari.
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