Un gioiellino per De Laurentiis. Il Napoli starebbe per completare l’acquisto del diciannovenne ecuadoriano Leonardo Campana Romero. Secondo la Gazzetta dello Sport, l’operazione si potrebbe chiudere per una cifra intorno ai cinque milioni.
Campana è una seconda punta, che si muove facilmente tra le linee, negli spazi di mezzo, anche lontano dall’area di rigore. Ha segnato tre gol in nove partite nell’ultimo campionato ecuadoriano, ma ha dato spettacolo con la nazionale giovanile.
E’ alto quasi un metro e novanta, però sa muoversi velocemente e ha un controllo del pallone che gli permette di galleggiare negli ultimi venti metri, di protegger palla, di alternare compiti da finalizzatore e da centravanti boa.
Qualità che ha messo in mostra al meglio nel percorso che ha condotto l’Ecuador a vincere il titolo sudamericano under 20 in Cile lo scorso febbraio. Ha segnato sei gol (contro Argentina, Uruguay, Colombia, Perù e due volte al Venezuela) in nove partite, migliorando anche il record di reti per un giocatore nella Tricolor nella storia della manifestazione. Ha abbinato quantità e qualità: rivedere per credere la rovesciata al Venezuela, controllo con la punta del piede sinistro, spalle alla porta, e gol da applausi con tanto di omaggio simbolico-geografico. In Sudamerica, infatti, la rovesciata è nota appunto come “chilena”.
“Leonardo è l’angelo del gol” ha detto il tecnico della nazionale Under 20, l’ex portiere argentino Jorge Celico, come ha riportato a febbraio il sito del quotidiano ecuadoriano El Universo. “Ha grande talento e una notevole tecnica individuale. Credo che abbia un grande futuro”. Il terzo posto al Mondiale Under 20 in Polonia con la nazionale ha contribuito a confermare la profezia.
Nell’ultima stagione, secondo i dati Wyscout, tra club e nazionale ha segnato una media di 0.39 gol a partita su una media di 2.13 tiri nello specchio (in linea con gli expected goals). Ha completato 13.72 passaggi e 1.5 dribbling di media, ha vinto 7 duelli aerei in attacco, uno ogni tre, e recuperato 2.17 palloni nella metà campo avversario: un contributo significativo nelle azioni in cui si è trovato coinvolto e comunque nella zona del pallone.
Figlio di un ministro che in gioventù ha rinunciato a una carriera tennistica per dedicarsi alle imprese di famiglia nel settore dello zucchero, ha cominciato nel 2016 nelle giovanili del Barcellona di Guayaquil. In totale, ha segnato 41 gol in 40 partite.
La sua presenza al Barcellona continua una storia familiare che parte da lontano. Il nonno materno Isidro Romero Carbo è stato presidente della squadra, la più popolare della nazione. E’ a lui che nel 1988 verrà intitolato lo stadio Monumental.
Ha debuttato in prima squadra il 3 marzo 2019, nel 3-0 all’Independiente del Valle, e ha realizzato la prima rete poco più di un mese dopo, il 21 aprile, contro il Delfín SC.
Osservato in passato dal Borussia Monchengladbach, la sua campagna d’Europa dovrebbe invece cominciare dall’Italia. Da quella Napoli che può accenderlo, e accendersi, di passione.
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