Forza, fisicità, potenza, gol, quattro parole che sintetizzano al meglio profilo e caratteristiche di Romelu Lukaku, l’attaccante belga acquistato dall’Inter al termine di una trattativa estenuante durata due mesi.
Un predestinato, Lukaku. Nato ad Anversa il 13 maggio del 1993 da genitori di origine congolese, trascorre un’infanzia non certa agiata come conferma l’aneddoto, cominciato a circolare durante i Mondiali 2018, sulla madre che allungava il latte con l’acqua per nutrire Romelu e i fratelli. E’ in quella situazione di indigenza che Lukaku promette ai genitori un futuro migliore. E ci riesce. Come ? Calciando un pallone.
Lukaku impressiona fin dalle giovanili. Comincia con il Lierse poi viene acquistato dall’Anderlecht. Il confronto con i coetanei è impari per fisicità e score realizzativo. A 16 anni, Romelu è già in prima squadra e firma il suo primo contratto da professionista. Con la compagine di Bruxelles vince un campionato (2009-10), esordisce in Champions ed Europa League e segna 22 gol in 52 presenze complessive, quanto basta per approdare in Premier League, campionato nel quale giocherà per 8 stagioni.
Romelu Lukaku in Premier League: Chelsea, WBA, Everton e Manchester United
Il 6 agosto 2011, Lukaku passa al Chelsea per 21 milioni di euro. L’esperienza con i Blues non è positiva. Gioca poco Lukaku e nei tifosi londinesi lascerà un unico ricordo, negativo, ovvero il penalty fallito nella finale di Supercoppa Europea 2013 tra Chelsea e Bayern Monaco, decisivo per la vittoria dei tedeschi. Prima di quell’estate, Lukaku aveva disputato una stagione in prestito al West Brownich Albion, riprendendo il suo feeling con il gol, 17 in 38 presenze complessive.
Negli ultimi giorni del mercato estivo 2013, forse anche a causa di quel rigore sbagliato, viene ceduto dal Chelsea all’Everton. Con i Toffees, Lukaku diventa un giocatore di livello mondiale. Il feeling con il pubblico di Goodison Park è immediato e Romelu diventa un idolo dei tifosi. L’Everton lo acquista, dopo il prestito iniziale, per 35 milioni, una cifra che lo rende il rinforzo più costoso nella storia del club di Liverpool. Con la maglia dei Toffees, Lukaku va a segno 87 volte in 166 partite, numeri che giustificano l’investimento del Manchester United che, nell’estate 2017, lo prende per 90 milioni di sterline.
L’esperienza con i Red Devils, allenati da Mourinho e rinforzati anche da Pogba e Ibrahimovic, comincia subito con una finale, ancora una volta una Supercoppa Europea. Anche stavolta, Lukaku la perde, con il Real Madrid, segnando il gol del 2-1 a Skojpe. Con lo United, il belga disputa due stagioni e continua, seppur tra alti e bassi, in quello che gli riesce meglio: segnare. Sono 42 i gol in 96 presenze complessive. L’ultimo, il 2 marzo 2019 con il Southampton.
Romelu Lukaku, le curiosità
Lukaku ha un fratello, Jordan che gioca con la Lazio. In un’intervista a Sky ha dichiarato di seguire le partite della Serie A e di aver appreso qualche rudimento di lingua italiana.
E’ il miglior marcatore di sempre della nazionale belga con 48 gol. Con il Belgio ha disputato due Mondiali, Brasile 2014 (quarti di finale), Russia 2018 (semifinale).
E’ diventato l’acquisto più costoso di sempre dell’Inter
A proposito di nazionale, il papà Roger è stato un ex calciatore e ha militato nella nazionale dello Zaire. Ha un cugino, Boli Bolingoli Mbombo che gioca nel Celtic, in Scozia
Nel 2015, diventa il più giovane giocatore in Premier League a segnare 50 gol. Record raggiunto con l’Everton
Il suo nome è diventato un neologismo in Inghilterra. To Lukaku che significa, in pratica, “sciupare tutto sul più bello”. Il vocabolo è stato coniato dai tifosi dello United per i tanti errori in zona gol dell’attaccante
Tanti gol ma finora poche vittorie per Lukaku, che vanta un palmares piuttosto esiguo con una Coppa d’Inghilterra vinta, da riserva, con il Chelsea e un campionato belga con l’Anderlecht. Poche soddisfazioni in Europa con due finali di Supercoppa perse con Manchster e Chelsea contro Real e Bayern.
E’ un grande appassionato di basket.
E’ cattolico ed astemio.