Il caso è quasi chiuso e l’accusa più pesante, del presunto stupro, è caduta. Neymar può tirare finalmente un sospiro di sollievo. La denuncia di violenza sessuale di Najila Trindade non fa più paura. Anche la delegata del tribunale che segue i casi in difesa delle donne ha confermato la versione della polizia, ovvero, quella secondo le quali non ci sono prove per accusare l’attaccante brasiliano. La Polizia ha chiuso le indagini. Il tribunale ha ancora 15 giorni per decidere.
Neymar e l’incubo che lo ha tormentato per mesi
Certamente restano le immagini dei video registrati di nascosto dalla ragazza ma che non dimostrano nulla. Non ci sono prove di quanto aveva raccontato la donna agli agenti di polizia durante gli interrogatori, versioni più volte contrastanti che avevano fin da subito insospettito gli inquirenti. Ma non è tutto, anche la storia del tablet, che la donna diceva di come le fosse stato rubato, con all’interno un altro video, che avrebbero compromesso la posizione di Neymar, non è mai stato trovato. Non solo, come non sono mai stati riscontrati segni di effrazione sulla porta della camera di albergo, a Parigi, della Trindade.
Ma non è tutto per due volte la modella aveva cambiato gli avvocati che entrambi si erano rifiutati di seguire il caso perché la questione della presunta accusa di stupro a loro dire non reggeva su prove certe. La donna invece voleva a tutti i costi andare avanti con la denuncia. La diffusione delle immagini delle chat private non costituisce una prova certa di quanto voleva far credere la presunta vittima, anche i test clinici diedero da subito esito negativo sull’eventuale violenza subita avvenuto in Francia e che a questo punto appare certo di come non ci sia mai stata.