Si controlla di sfuggita, anche se è attesa per un anno intero: la data del derby è sempre motivo di ansia, sia per i tifosi che per gli addetti ai lavori, la stracittadina non è mai una gara come le altre. Saltano tecniche, tattiche, schemi e preamboli: può succedere che la favorita vinca, ma anche che perda rovinosamente nonostante il vantaggio in classifica.
Il derby è quel tipo di confronto che anima il calcio e due estremità, tanto diverse e così simili, di una stessa area geografica che per alcuni rispecchia persino una filosofia di vita. Le grandi hanno confronti divisi equamente, grazie al caso o alla sorte avversa: si comincia subito con Lazio-Roma, biancocelesti e giallorossi si affronteranno alla seconda giornata di campionato – il primo settembre – con ancora la salsedine sugli scarpini per poi rivedersi (al ritorno) il 26 gennaio. La Roma è quella che ha più rischi, guardando i dati reali, per Fonseca e soci è l’anno zero. Un nuovo libro sportivo da scrivere e già dalla copertina potrebbero nascere le prime difficoltà, per mano di una Lazio che al momento sembrerebbe essere più squadra avendo la possibilità di ripartire con lo stesso allenatore, inoltre i biancocelesti hanno i favori del pronostico in base alla vittoria ottenuta nell’ultima stracittadina dello scorso anno.
Al cospetto della Madonnina, invece, il derby andrà in scena alla quarta giornata. Saremo ormai a settembre inoltrato con gli ingranaggi già rodati e i meccanismi ben oliati, ma non sono escluse le sorprese. Inutile sottolineare che a partire favorita, stavolta, è l’Inter di Antonio Conte. I motivi sono molteplici, il più banale è che Conte torna in Italia dopo qualche anno all’estero e vuole compiere la stessa impresa compiuta tempo prima con i bianconeri. La competitività sarà al massimo, bisogna vedere se l’organico reggerà la pressione e le aspettative. Motivo per cui il rossonero Giampaolo, al suo primo derby di Milano – così come l’ex Chelsea – potrebbe calare il jolly. L’ex doriano parte sfavorito, poiché tutte le attenzioni saranno sul nerazzurro, questa diffidenza iniziale potrebbe giovare dal punto di vista della grinta e dell’applicazione: ipotesi colpo di coda, dunque. In attesa del ritorno previsto per il 9 febbraio.
A Torino, nel frattempo, come ogni anno in cui capita, sembrerà non esserci partita: la Juventus se la vedrà contro il Toro all’undicesima giornata, agli inizi di novembre – precisamente il 3 – per poi rincontrarlo il 5 di aprile. I granata partono sfavoriti, contro una “Vecchia Signora” che pare non avvizzire mai. Tuttavia, Mazzarri ha saputo nel tempo forgiare i suoi che, contro le grandi, danno sempre filo da torcere. É pur vero che Sarri, alla sua prima stracittadina sotto la Mole, è chiamato a dare il massimo.
L’attesa, dunque, comincia ad essere snervante. Di solito le parole vengono smentite dai fatti, può succedere di cogliere un risultato così come di mancarlo: l’importante è non perdere mai la voglia di sorprendersi e sorprendere che, il più delle volte, per questo sport, arriva anche grazie a partite così.
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