Ancelotti se lo ricorda bene, dopo gli ottavi di Europa League dello scorso anno. Szoboszlai, un nome difficile da dimenticare: il ragazzo, classe 2000, oltre ai logopedisti, fa felice il suo allenatore e i suoi tifosi. Quelli del Salisburgo, che si godono le prodezze del giovane nell’attesa che faccia il grande salto in una big del calcio europeo.
Destino in cui spera chiunque ami fare questo mestiere, cioè vedere la palla che rotola su un prato per poi finire a gonfiare la rete: da alcune parti si vede meglio che altrove, chiedetelo a Milinkovic Savic. Ben presto il centrocampista serbo potrebbe ammirare quella che per molti è diventata una consuetudine, mentre per altri continua ad essere un sogno da realizzare, dagli impianti di Parigi o Manchester dopo aver fatto scuola all’Olimpico. Lotito lo sa bene, per questo non vuole trattenerlo alla Lazio contro la sua volontà: per averlo, però, servono cento milioni. Lo United vorrebbe arrivare ad 80/90 ma il patron biancoceleste non sente ragioni. Il PSG resta alla finestra.
Così come, affacciati, verso Salisburgo, ci sono gli osservatori laziali che non hanno mollato un attimo Szoboszlai. Sembra essere il sostituto ideale, costa venti milioni ed, inoltre, il club ha ottimi rapporti con gli austriaci dopo l’affare Berisha. Per sentir parlare del ragazzo come una celebrità, dobbiamo spostarci a Budapest – in Ungheria – fra le giovanili del Red Bull Salisburgo.
Lì Dom, come lo chiamano gli amici, ispirati dal celebre film “Fast & Furious”, ha iniziato a farsi notare mettendo a segno le prime presenze notevoli nel mondo del calcio. Dal punto di vista tecnico, il ragazzo può essere annoverato sotto la dicitura di centrocampista moderno in grado di portare avanti la fase offensiva, dedicandosi però anche al contenimento: un cosiddetto jolly, in grado di spaziare in mezzo al campo per servire i compagni e far salir la squadra. Senso del gol e velocità, freschezza e applicazione, per questo viene paragonato a Milinkovic.
A Formello ci fanno più d’un pensiero, specialmente dopo aver analizzato la sua media realizzativa: 21 presenze infarcite da ben 5 gol e 5 assist, inoltre vanta già 4 apparizioni con la Nazionale maggiore dell’Ungheria. Numeri notevoli che fanno alzare sensibilmente il suo valore. I 74 chili spalmati equamente su un metro e ottantaquattro d’altezza garantiscono una proporzione peso-forma ideale, che si accompagna a quel tipo di baricentro congegnale ad una tecnica sopraffina. Conosciuto in patria come “il giocoliere”, ama divertirsi con gli amici e sfogarsi sul campo da gioco.
La speranza è che, dovunque vada, conservi la spensieratezza degli anni migliori commisurata al cinismo che custodisce sotto porta. Freddo quando serve, opportunista, ma anche consapevole del valore che hanno i suoi sogni. A volte basta soltanto andarseli a prendere, Lotito l’ha capito prima degli altri. Perciò è pronto a tendergli una mano.
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