Juventus, confessioni della ex Ekroth: “Mi sono sentita in prigione”. E su Ronaldo…

Petronella Ekroth svela dei retroscena. La calciatrice ha lasciato la Juventus Women a fine anno ed è tornata a giocare nel suo paese, in Svezia, al Djugarden. Intervistata dall’Expressen, la giocatrice ha speso parole dure nei confronti della sua esperienza nel club bianconero, descrivendola quasi come un incubo.

“Ho cercato di guardare le cose con una prospettiva più ampia, migliorando come calciatrice e come essere umano. Alla fine ho fatto bene a restare anche se c’erano diverse cose strane. Esordisce così la svedese vincitrice del campionato femminile con la Juve. Parole di preludio a quello che sarà poi raccontato successivamente.

La Ekroth, infatti, si concentra sulle differenze tra le giocatrici italiane e quelle straniere: “La mia visione di come trattare le persone è diversa dalla loro. Non credo che le calciatrici straniere fossero alla pari di quelle italiane. Ci sono state situazioni in cui a volte mi sono chiesta se fossi vittima di una candid camera. Poi mi sono abituata. Capisco che ci siano diversi modi per gestire le cose, ma alcuni di questi non vanno bene”.

La Ekroth parla del caso Ronaldo

In seguito alle accuse di stupro, CR7 è entrato in un vortice mediatico che ha portato delle conseguenze anche alle ragazze: Ci hanno vietato di parlarne. Siamo state zitte e non lo abbiamo menzionato. L’unica cosa da fare era mantenere un basso profilo e lavorare per i valori del club. Mi sono chiusa molto in me stessa perchè ho sentito che le mie opinioni non contavano“. 

Le parole più dure la calciatrice le spende nel finale dell’intervista: Mi è sembrato di stare in prigione. Non potevo fare davvero tutto ciò che volevo. Puoi mostrare un lato della medaglia, ma c’è molto di più che rimane nascosto, quello di cui purtroppo non si può parlare o mostrare. Sei molto limitato in tante cose, alcune che puoi fare e altre che non vanno bene. Ho sentito come se potessi perdere un po’ di me stessa. E’ stato difficile”. 

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