Il Tottenham riparte da Harry Kane. E chi, sennò? Gli Spurs hanno chiuso la scorsa annata con la cocente delusione della finale di Champions League persa contro il Liverpool. In ogni caso, resta l’incredibile cavalcata della squadra di Mauricio Pochettino, senza nemmeno un acquisto (e né una cessione).
L’attaccante la finale l’ha giocata, ma non al meglio della condizione. Qualche mese prima, in occasione della sfida d’andata ai quarti di finale contro il Manchester City, Kane si era infortunato gravemente alla caviglia. Una corsa contro il tempo per rientrare per la partita del Wanda Metropolitano, una delle occasioni che possono capitare soltanto una volta nella vita. Ecco perché l’uragano ha fatto di tutto per esserci. E ci è riuscito, anche se, per ovvi motivi, non ha potuto dare il meglio di sé.
La prodezza di Kane
Come detto, la finale di Champions è un’opportunità meravigliosa, spesso unica in carriera. Ma questo non sembra essere il caso di Kane, un calciatore formidabile e destinato a scrivere stupende pagine del calcio inglese, come d’altronde ha già fatto. Uno che vuole giocarne tante altre di finali come quella, con il Tottenham o altrove. E magari stavolta vincerle.
La sua stagione inizia con il piede giusto. Anzi, con il gol giusto. Una vera e propria prodezza quella contro la Juventus oggi pomeriggio a Singapore. Dopo un errore di Rabiot, la palla arriva sui suoi piedi nel cerchio di centrocampo. Non guarda nemmeno Szczesny, perché lui non ha bisogno di vedere la porta. La sente, la vede e l’immagina. Calcia e la mette lì, all’angolino, da cinquanta metri. E il portiere non può fare altro che alzarsi, raccogliere la palla in fondo alla rete e sentirsi un po’ beffato.
Good to be back 😉⚽ #COYS pic.twitter.com/0IyYufatit
— Harry Kane (@HKane) 21 luglio 2019